Cenova: una Strada di Pietra attraversa i secoli
Le pietre respirano. Una volta ogni mille anni e la nostra vita è troppo breve per accorgersene
(Fabrizio Caramagna)
Oggi vorrei parlarvi di uno dei simboli più autentici della Liguria.
Dalle scogliere e le coste a picco sul mare, passando a fianco dei muri a secco, attraversando ponti che hanno unito gli uomini, fino alle cime delle Alpi, la Liguria è un mondo di pietra.
Gli uomini che hanno abitato questa terra hanno dovuto fare sempre i conti con la pietra. Ci hanno lottato per ricavare terra coltivabile, ma se ne sono anche serviti per costruire qualsiasi cosa, dalle punte di lancia per cacciare gli animali ai luoghi dove pregare.
I Liguri impararono a lavorare la pietra fino dalla Preistoria. Poi arrivarono i Romani, il “popolo costruttore” per eccellenza, facendo conoscere nuove raffinate tecniche. Con la formazione dei borghi arroccati nell’Alto Medioevo cominciarono a svilupparsi figure come il tagliapietre e lo scalpellino, iniziò insomma un vero e proprio artigianato della pietra.
Nel Quattrocento, un certo miglioramento delle condizioni economiche del Ponente Ligure diede un grande impulso alla realizzazione di nuove costruzioni: chiese, edifici civili, palazzi nobiliari. Aumentò quindi la domanda di manodopera specializzata nella lavorazione ma anche nella decorazione della pietra.
Fu proprio in quel periodo che si sviluppò la scuola dei maestri lapicidi del paese di Cenova (si pronuncia come Genova).
Questo piccolo borgo è appoggiato da secoli su un fianco della deliziosa valle formata dalla giara di Rezzo, vicino a Pieve di Teco. Una zona ricca di calcari e ardesie, dove l’uomo conosceva e lavorava la pietra dalla notte dei tempi. Seguendo questa tradizione, nel XV secolo si formò una vera e propria scuola specializzata proprio nella decorazione di manufatti in pietra di vario genere.
Gli anziani tramandavano il mestiere ai giovani, di preferenza ai membri della propria famiglia. Si può parlare di scuola perché si riconoscono tratti comuni tra diversi autori, anche di epoche differenti. Uno di questi è la ripetizioni di figure e di temi ricorrenti, come le testine apotropaiche (che allontanano il male) in prossimità delle porte.
In generale, il marchio dei lapicidi di Cenova è uno stile originale che unisce la tradizione della scultura popolare ligure del Medioevo con il linguaggio già rinascimentale della raffinata scuola lombarda. I nuovi modelli avevano preso piede soprattutto a Genova ma spesso arrivavano anche a Ponente, come già avevamo visto nella chiesa di San Pietro a Lingueglietta.
Girando per documentare gli articoli, incontro spesso i lavori dei lapicidi di Cenova. Anche in paesi molto piccoli non è difficile trovare sovraporta decorati con il trigramma IHS del nome di Cristo, un blasone familiare o l’Agnus Dei. Sono moltissimi i portali delle chiese interamente scolpiti da membri della scuola. Spesso anche i raffinati armadi a muro per gli oli santi portano la loro firma.
Il capolavoro assoluto della scuola è considerato il portale della Collegiata dell’Assunta a Tenda, opera della famiglia Valenzi, forse la più quotata. Ecco una suggestiva foto d’epoca.
Personalmente adoro le realizzazioni dei lapicidi di Cenova considerate minori, quelle che trovi magari in una chiesetta in mezzo al bosco. Raccontano di una Liguria oscura, medievale ma ancora legata al suo passato pagano.
Passiamo alle cose pratiche. Dove potete vedere le opere degli artisti di Cenova? Come vi ho detto sono sparse in tutto il Ponente Ligure, quindi vanno cercate di volta in volta. Da qualche anno però c’è un indirizzo da non mancare, proprio nella valle della Giara di Rezzo.
Strade di pietra è un museo a cielo aperto da percorrere nei paesi di Rezzo, Lavina e appunto Cenova. Negli itinerari che potete scaricare a questo indirizzo sono segnate le opere sparse nei paesi, tutte descritte da apposite targhette. Ma non è finita.
A Cenova hanno aperto un vero e proprio Museo dei Lapicidi, per conoscere la loro storia, le tecniche di lavorazione e i diversi tipi di pietra. Qui potrete ammirare curiosi manufatti ormai dimenticati come la garumba, che costituiva il fondo del torchio, o la ciappa de lescìa, una pietra scavata che si usava per fare il bucato con la tecnica della liscivia.
Oggi la tradizione dei lapicidi di Cenova è portata avanti da Nadia Albavera. La scultrice cenoasca tiene vive le antiche tecniche di lavorazione realizzando opere davvero interessanti: vi consiglio di dare un’occhiata alla sua pagina facebook. La potete conoscere nella seconda domenica di ogni mese al mercatino dell’antiquariato di Pieve di Teco, la trovate davanti alla farmacia.
Tutte le volte che visitate un borgo del Ponente Ligure, guardatevi bene intorno e magari chiedete se c’è qualche opera degli artisti di Cenova, molte volte la risposta sarà affermativa.
Spero di avervi incuriosito, la valle della Giara di Rezzo è un’incantevole angolo di Liguria poco conosciuto ma ricco di cose da vedere, sono sicuro che piacerà anche a voi.
Un ringraziamento particolare a Stefano Podestà per questo bellissimo bianco e nero che ritrae la passione di Nadia per il suo lavoro.
Vi ringrazio per il vostro tempo, non dimenticate il piccolo omaggio di benvenuto se è la prima volta che capitate sul mio blog.
Ci sentiamo tra pochi giorni per il prossimo Tesoro del Ponente. Buona Liguria!
Come raggiungere Rezzo, Lavina e Cenova
Dalla Provincia di Savona: uscite al casello di Albenga e proseguite per Villanova, Ortovero, Pieve di Teco risalendo la Valle Arroscia. Poco dopo l’abitato di Vessalico trovate la deviazione per Rezzo sulla sinistra.
Dalla Provincia di Imperia: uscite al casello di Imperia Est e proseguite per Pieve di Teco risalendo la Valle Impero. Poco prima di Pieve di Teco trovate un’ampia rotonda dove seguire la deviazione per Rezzo sulla destra.
molto molto interessante! grazie… abito a Sanremo da 24 anni, mi piace conoscere l’entroterra e questo post mi ha aperto nuovi orizzonti
Grazie Claudia, abbiamo la fortuna di vivere in un posto dove c’è sempre qualche angolo nuovo da scoprire.
Sergio sciandrini
Ciao Sergio!
Vorrei comunicare che x varie ragioni mi potrete trovare sempre a Pieve Di Teco…ma la seconda domenica di ogni mese al mercatino ARTI E SAPORI..sotto i portici…se possibile si potrebbe correggere l’articolo…grazie mille Nadia
Ho provveduto Nadia, buon lavoro!