La Chiesa Russa di Sanremo
La Chiesa Russa di Sanremo è uno dei simboli della Città dei Fiori. Dopo il recente restauro, le sue cupole a bulbo sono tornate all’antico splendore e meritano di essere ammirate da vicino nella vostra prossima visita.
Siamo nell’inverno tra il 1874 e il 1875. Maria Aleksandrovna, moglie dello zar Alessandro II e Imperatrice di Russia, decide di fuggire dal freddo inverno del suo Paese per rifugiarsi nel tepore del sole di Sanremo.
Sta nascendo il turismo. La Riviera di Ponente e la Costa Azzurra sono le mete preferite dall’aristocrazia e dalla ricca borghesia europea. Con l’arrivo della ferrovia nel 1872, Sanremo diventa una delle capitali della villeggiatura invernale.
La zarina è entusiasta del suo soggiorno, tanto da donare alla città le palme per decorare la passeggiata di Ponente, che poi sarebbe diventata proprio in suo onore Corso Imperatrice. Sulla scia di quella fortunata visita, nei decenni successivi si forma a Sanremo una nutrita comunità di nobili e notabili russi.
Col passare del tempo nasce l’esigenza di dotare questa comunità di un luogo di culto. Le liturgie si erano infatti svolte per anni in case private, poi nella cappella russa del Cimitero della Foce. A causa della mancanza di fondi però, i lavori di costruzione della Chiesa Russa di Sanremo iniziano solo nel 1912, per terminare l’anno successivo. E’ dedicata a Cristo Salvatore, San Serafino di Sarov e Santa Caterina.
Il protagonista principale della realizzazione è l’ingegnere sanremese Pietro Agosti, che riprende il disegno iniziale di Aleksej Ščusev, il famoso architetto russo che realizzerà anni dopo il Mausoleo di Lenin sulla piazza Rossa.
Pietro Agosti firma molti edifici importanti della città. E’ una figura chiave nella progettazione della Sanremo moderna e ricoprirà anche la carica di podestà nel periodo fascista. La sua vita avrà però un finale tragico: l’ingegnere si toglierà la vita a Roma, nelle catacombe di San Callisto, sembra per alcune voci che lo accusavano di corruzione e, pensate che tempi, di omosessualità.
Gli esterni della Chiesa Russa di Sanremo ricordano le forme tipiche dei luoghi di culto ortodossi, in particolare quelle della cattedrale di San Basilio a Mosca. Pietro Agosti contamina però questo aspetto con il gusto per l’eclettismo, cioè per la combinazione in un unico edificio di spunti tratti da diversi stili.
L’eclettismo domina le architetture sanremesi almeno a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, con l’influenza iniziale del grande architetto Charles Garnier che opera a a Bordighera. Molti dei grandi alberghi e soprattutto delle ville private dell’epoca, ma anche lo stesso Casinò Municipale, sono legate a questa tendenza. Accanto al neoclassico, al neorinascimentale, al neogotico troviamo stili esotici come il moresco che danno alla città una marcata impronta cosmopolita, amplificata dalla messa a dimora di numerose piante di paesi lontani.
Negli esterni della Chiesa Russa di Sanremo Agosti inserisce dettagli neomoreschi, neobizantini e neoclassici, con un risultato complessivo di straordinaria eleganza nonostante la ricchezza di colori e decorazioni. Il recente restauro ha restituito in tutto il loro splendore le cinque cupole a bulbo ricoperte di maiolica e sormontate da imponenti croci dorate, che nelle giornate di sole creano un suggestivo bagliore.
Gli interni sono invece molto sobri e favoriscono il raccoglimento e la preghiera. Di grande pregio la decorazione dell’iconostasi, ovvero la parete, decorata appunto da splendide icone russe, che separa lo spazio dove trovano posto i fedeli da quello dove si svolge la liturgia.
Fino al 1989 la chiesa ha custodito le spoglie del Re Nicola I di Montenegro, morto in esilio ad Antibes nel 1921, di sua moglie Milena e delle principesse Xenia e Vera. Il re di Montenegro era il papà della regina Elena, moglie del re d’Italia Vittorio Emanuele III, amatissima per il suo impegno a favore dei malati. I resti della famiglia reale montenegrina sono stati rimpatriati nella città di Cettigne, ora nella cripta rimangono le preziose tombe in marmo nero.
La chiesa è tuttora aperta al culto e sta diventando punto di riferimento per la comunità russa della Città dei Fiori, riformatasi negli ultimi anni e sempre più numerosa. Speriamo che questo ritorno di fiamma sia di buon auspicio per riportare Sanremo al periodo magico di fine Ottocento.
Vi do un consiglio su quello che per me è il percorso migliore per avvicinarsi alla chiesa Russa di Sanremo.
Prendendo come riferimento l’Hotel Londra su Corso Imperatrice, imboccate la discesa che trovate proprio dalla parte opposta all’albergo e che costeggia la Chiesa di Ognissanti. Troverete un parcheggio sul mare comodo anche per una visita al vicino Cimitero Monumentale, ricco di cappelle che risentono dello stile eclettico di cui vi ho parlato. Ritornate poi a piedi su Corso Imperatrice e seguitene la passeggiata in leggera discesa. Dopo poche decine di metri troverete una bella statua dedicata proprio alla zarina Maria Aleksandrovna. Godetevi lo splendido panorama sul mare e sugli alberghi storici fino a raggiungere la Chiesa Russa di Sanremo che troverete dall’altra parte della strada in fondo alla passeggiata.
Ringrazio Vincenzo Sangiovanni per le fotografie. Vi consiglio di seguire la sua pagina facebook La Voce In..Ponente e il suo profilo instagram.
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Buona Liguria!
l’ho sempre vista solo da lontano, penso che andrò a visitarla. grazie
Ciao Gianfranco!
L’avevamo vistata prima dei restauri e la rivedremo appena possibile . Grazie per la preziosa segnalazione .
Andreina e Antonio da Brescia .
Grazie a voi, siamo qui per questo!
Ciao, Alberto, ho preso uno spunto per… il prossimo………. grazieeeeeee
Grande Marco, di nulla!