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COLLETTA di CASTELBIANCO: RITORNO al FUTURO in una VALLE INCANTATA

L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave.
(Victor Hugo)

Seguendo la strada che da Albenga risale la valle Pennavaira per poi finire in Piemonte, troverai dopo circa quindici chilometri una collina ricoperta di case in pietra con le finestre bordate di bianco.

Su un lato della valle le pendici dei monti scendono dolci verso il torrente, coperte da alberi così fitti che sembrano formare enormi prati. Dall’altra parte si alzano profili di roccia così verticali che ti domandi se sono stati teletrasportati dalle Dolomiti. 

Sei arrivato a Colletta di Castelbianco.

Colletta è una delle quattro frazioni che formano il comune di Castelbianco, proprio nel centro della valle. Faticherai a crederci, ma quarant’anni fa era un cumulo di ruderi in stato di completo abbandono.

Anche Colletta di Castelbianco aveva dovuto fare i conti con il terribile terremoto del 1887,  quello che rase al suolo Diano Marina e causò l’abbandono di Bussana Vecchia. Già si faticava a mettere qualcosa sopra la tavola, con i lutti e i danni provocati dal sisma il futuro sembrò ancora più nero. In molti cercarono fortuna altrove, parecchi finirono a Marsiglia.

La frazione diventa un paese fantasma e si prepara a scomparire dalla storia. Fino a che non succede qualcosa di inaspettato.

Negli anni Ottanta, dopo quasi un secolo, l’intuizione di un gruppo di imprenditori e la mano dell’architetto Giancarlo de Carlo salvano il borgo da un destino segnato. Dopo un lungo studio sui materiali e le strutture, la borgata viene completamente recuperata. Il restauro è certosino, con un rispetto assoluto per il passato: si raccoglie ogni pietra utile a far tornare le case uguali a come erano prima. Ci si riesce in maniera splendida, ma si vuole andare oltre.

Il mondo è all’inizio di quella rivoluzione digitale che oggi occupa, spesso a sproposito, le nostre vite. L’idea vincente è dotare Colletta di Castelbianco di servizi all’avanguardia, in particolare di una cablatura in fibra ottica avanti anni luce per l’epoca. Il paese diventa così un vero e proprio borgo telematico, unico in Italia.

In poco tempo molte persone decidono di scegliere Colletta come residenza o luogo di vacanza. Molti sono stranieri,affascinati dal carattere e dal clima dell’entroterra ligure, che qui si abbina perfettamente alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie.

Oggi Colletta di Castelbianco è diventata un grande albergo diffuso che offre la possibilità di affittare (e in qualche caso acquistare) uno degli appartamenti ricavati nelle antiche case rimesse a nuovo. Non mancano alcuni servizi comuni che impreziosiscono ancora di più il borgo, come la piscina con vista sulle colline. Una meta ideale per una vacanza, ma anche per una gita di un giorno, magari con una degna conclusione nel bar bottega o nel ristorante, per gustare gli eccellenti prodotti locali.

Da qualche anno è arrivato anche un importante riconoscimento: Colletta è stata inserita nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Qui sembra di fare un tuffo nel passato, in un ambiente tipicamente ligure con carruggi, archi, volte, terrazze, pulitissimo e ordinato. Se devo fare un paragone, mi fa venire in mente quegli splendidi villaggi in pietra che si incontrano nel sud della Francia. 

Senza contare la bellezza dei dintorni. Tutta la valle Pennavaira merita di essere scoperta, a partire dalle altre frazioni di questo comune ricco di storia e monumenti importanti, come la parrocchiale barocca di Veravo

Venire qui significa lasciarsi alle spalle il caos della città e godersi un relax totale, ma se proprio non riesci a stare fermo a prendere il sole a bordo piscina non ci sono problemi. La valle Pennavaira è infatti un paradiso per tutti gli amanti dell’outdoor: escursioni, trail running, mountain bike, arrampicata: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anche in questa zona il recupero delle mulattiere ha fatto finalmente riscoprire percorsi spettacolari da usare in ogni periodo dell’anno, dove spesso si passa sopra antichi ponti in pietra di rara bellezza.

Insomma, Colletta di Castelbianco è una bella storia a lieto fine che parla del salvataggio di un patrimonio importante, destinato a finire nel dimenticatoio del tempo. Secondo me potrebbe diventare un esempio per le tante ghost town che purtroppo si incontrano nel nostro paese, borghi senza più abitanti colpiti dalla forza della natura o dai rovesci della storia. Io me lo auguro.

Prima di salutarti voglio ringraziare il sito https://colletta.it/ che mi ha dato la possibilità di usare le splendide foto che hai ammirato in questo articolo.

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Ci sentiamo al prossimo Tesoro del Ponente. Buona Liguria!

Come raggiungere Colletta di Castelbianco

E’ molto semplice. Si esce dall’Autostrada dei Fiori al casello di Albenga e si seguono le indicazioni per Cisano sul Neva. Dopo aver superato il paese si arriva al bivio dove bisogna girare a sinistra per Ormea-Caprauna, Castelbianco