Le Lone di Diano Castello
C’è un deposito millenario di acqua fresca nella mia anima.
(Abdelmajid Benjelloun)
Il progresso ha portato con sé molte comodità che ci fanno dare per scontati aspetti della nostra vita che prima non lo erano affatto.
Pensiamo all’acqua. Oggi se abbiamo sete basta girare un rubinetto o aprire una bottiglia.
Ci rendiamo conto della sua importanza solo quando manca, magari se siamo in giro accaldati o mentre facciamo sport, e il piacere di placare la sete è davvero intenso.
Anzi, più che un piacere è proprio un bisogno primario, secondo forse solo al respirare.
Nel passato avere acqua a disposizione non era sempre scontato e gli uomini si ingegnavano per raccogliere, accumulare, spostare questo elemento così prezioso, in modo da averlo il più possibile disponibile.
Le “lone” di Diano Castello sono una testimonianza molto significativa di questo legame tra l’uomo e l’acqua.
L’antico Castrum Diani nasce probabilmente nell’Alto Medioevo per difendere le popolazioni della costa dalle incursioni dei Longobardi e dei Saraceni. La collina scelta per costruire il castello separa i corsi di due piccoli torrenti, il Varcavello e il San Pietro, ed è perfetta per controllare il mare e la terra.
C’è però un grosso problema: non ci sono sorgenti. L’acqua si può recuperare solo scendendo più a valle e in caso di assedio si rimarrebbe presto senza.
La soluzione è semplice quanto ingegnosa. L’intelligenza pratica dei nostri antenati ci lascia ancora una volta di stucco.
Bisogna scavare.
Eh già. L’unico modo per avere acqua in un luogo senza fiumi o sorgenti è quello di trattenere quella gentilmente offerta dal cielo. Le lone non sono altro che grotte artificiali scavate nella roccia sedimentaria della collina di Diano Castello.
E’ una roccia tenera ma impermeabile. L’acqua della pioggia viene convogliata in queste grandi camere sotterranee direttamente dai tetti e si mantiene pulita e fresca.
Per aumentare l’igiene, le pareti di alcune lone vengono ricoperte di rivestimenti in pietra più dura. Nel corso dei secoli quasi tutte le lone vengono ampliate e modificate, diventando sempre più funzionali.
Nelle vie più antiche del paese praticamente ogni casa ha la sua lona, scavata anche a diversi metri di profondità e poi sviluppata in senso orizzontale. Scendendo in cantina bastava calare un secchio e attingere acqua. Spesso sotto l’ingresso di queste case una grata indica la loro posizione.
Molte lone sono collegate fra loro, per cui il sottosuolo di Diano Castello è un vero e proprio labirinto di grotte artificiali.
Oltre alle lone private, esistevano anche quelle a uso pubblico: oggi se ne possono vedere almeno tre. La più interessante si trova in piazza Ranixe, cinquanta metri sulla sinistra della loggia sotto la parrocchiale che ci da il benvenuto a Diano Castello. Non si sa bene quante siano le lone private, sicuramente più ampie e meglio conservate.
Alcune di esse sono visitabili durante il giro turistico nel paese organizzato dall’associazione culturale Giroborgo. Viene effettuato dal primo di giugno al 30 di settembre, giovedi alle ore 21 e domenica alle ore 18. E’ il modo migliore non solo per conoscere le lone, ma anche per visitare l’intero centro storico con le sue vie e le sue chiese ricche di opere d’arte, al quale sicuramente dedicherò un articolo a parte.
Su questa pagina trovate tutte le informazioni su Giroborgo.
Direi che abbiamo detto tutto, prima di salutarvi vi invito a scaricare la copia gratuita della piccola guida del blog, dove troverete altre idee per scoprire il Ponente Ligure, e a condividere l’articolo come meglio credete. Se lo desiderate, possiamo tenerci in contatto anche sulla pagina facebook del blog.
Ci sentiamo la prossima settimana con un nuovo Tesoro del Ponente. Buona Liguria!
Questa foto di GiroBorgo è offerta da TripAdvisor.
Come arrivare a Diano Castello
Uscire dall’autostrada dei Fiori a San Bartolomeo al Mare. Seguire le indicazioni per la Via Aurelia-Diano Marina-Imperia.
Una volta raggiunta la Via Aurelia seguire la mappa seguente.