Luoghi da visitare

DOLCEDO, un borgo disteso sull’acqua e immerso negli olivi

In questo articolo voglio parlarvi di cosa si può vedere passeggiando a Dolcedo, un borgo medievale della Liguria di Ponente ancora poco conosciuto.

E il ruscello mormora senza sosta contro contro le pietre che vorrebbero impedirgli di correre.
(Jules Renard)

Il comune di Dolcedo è formato da varie frazioni a diverse altitudini. Oggi ci dedichiamo a quella più grande, un tempo conosciuta come “Piazza”, che ormai si identifica semplicemente con “Dolcedo”.

Qui troveremo alcuni scorci davvero molto particolari perché le case si sono formate attorno alla confluenza tra due corsi d’acqua, il torrente Prino e il Rio dei Boschi.

Nonostante le dimensioni relativamente modeste, vedremo come le vie di Dolcedo e i suoi edifici nascondano una ricchezza inaspettata, dovuta al generale benessere di cui la zona ha sempre goduto grazie all’agricoltura e in particolare all’olio di oliva. Ci troviamo infatti in mezzo agli oliveti nella valle Prino, dove eravamo già passati per visitare Valloria con le sue porte dipinte.

Il nostro percorso parte dalla Loggia Comunale. Questa elegante struttura venne costruita poco dopo che Dolcedo uscì dall’orbita di Porto Maurizio, ottenendo dalla Repubblica di Genova il permesso di amministrarsi in modo autonomo. Era il 1613.

Sotto le sue volte aveva luogo il mercato. Ancora oggi è possibile vedere e toccare le antiche misure utilizzate per quantificare le merci. I recipienti in marmo bianco servivano come misure di capacità per l’olio e il vino; le sbarre di ferro graduate venivano utilizzate per determinare la lunghezza di stoffe, corde e quant’altro.

Dalla Loggia Comunale imbocchiamo il primo carruggio che scende verso il basso. Davanti a noi si apre uno spettacolare panorama sulle case affacciate sul torrente Prino.  Sono palazzi che risalgono al Quattrocento, posati su un suggestivo lungofiume a tratti interrotto da passaggi coperti. Molti di essi sono provviste di altane, eleganti logge poste all’ultimo piano dove si facevano essiccare gli alimenti.

Per andare dalla parte opposta dobbiamo attraversare lo splendido ponte in pietra costruito dai Cavalieri di Malta. Questo ordine di monaci guerrieri, nel quale confluirono tra l’altro i famosi Templari dopo la soppressione, possedeva una sede a Porto Maurizio. Sembra che abbiano finanziato la costruzione del ponte per facilitare i propri spostamenti verso l’estremo Ponente Ligure e il Piemonte. 

Dolcedo infatti era anche un importante nodo viario verso i passi per le valli interne e verso la Francia, attraverso le pendici del monte Faudo. Oggi il complesso sistema di mulattiere sta venendo recuperato, con la possibilità di fare interessanti escursioni o pedalare in mountain bike.

Attraversiamo quindi il ponte e giriamo a sinistra, sul lungofiume che avevamo visto poco fa. La struttura di alcune porte che si affacciano su questa via ci ricorda che appartenevano alle antiche botteghe del tardo Medioevo.

Proseguiamo fino al ponte successivo e torniamo sulla riva opposta. E’ il momento di fare una piccola deviazione poco fuori dal centro del paese per andare conoscere uno sport antico: seguendo via Ciancergo raggiungiamo infatti lo “sferisterio”. E’ uno stadio che in Italia si può vedere solo in Liguria di Ponente e nel Basso Piemonte. Qui si gioca a pallapugno: due squadre si sfidano colpendo con il pugno una palla un pò più grande di quella da baseball. Se siete fortunati potrete capitarci nel bel mezzo di una partita.

Poco sopra lo sferisterio una curva a gomito ci porta sulla strada per Ripalta, una delle frazioni comunali. La seguiamo fino a un piccolo spiazzo per poi proseguire dritti nel carruggio che ci fa abbandonare l’asfalto. Pochi metri in discesa e ci troviamo su un altro ponte, anche questo bellissimo.

Ci troviamo sulla sponda del Rio dei Boschi, che come abbiamo detto incontra il torrente Prino. Sotto le case in pietra si notano le antiche ruote e il sistema di incanalamento di uno dei tanti frantoi. Giriamo verso sinistra e ci godiamo la passeggiata con uno splendido colpo d’occhio anche su questo piccolo torrente, con le case che sembrano spuntare dalla tipica vegetazione acquatica.

Rientriamo nel paese, c’è ancora una meraviglia da vedere in questo sorprendente paese della Liguria.

Ancora pochi passi e una bella scalinata ci introduce al gran finale: la deliziosa piazzetta con la monumentale chiesa di San Tommaso Apostolo.

Il vescovo di Albenga la cedette ai monaci Benedettini di Lerino (davanti a Cannes)nel 1103. Nei secoli subì vari interventi fino a raggiungere le attuali monumentali forme barocche su progetto dell’architetto Marvaldi, lo stesso della chiesa dei Corallini a Cervo.

Lo splendido ingresso in pietra nera del Quattrocento venne mantenuto e valorizzato da un particolare baldacchino sorretto da colonne. Il campanile, uno dei più alti della regione, ha una base di origini romaniche su cui è stata innalzata una parte barocca. L’interno a croce greca possiede una doppia decorazione a stucchi. La prima è barocca, molto elegante nei toni pastello verdi e rosa. La seconda, più marcata, risale a fine Ottocento con un intenso blu e oro.  Molte le opere d’arte, soprattutto tele di scuola genovese.

Attraverso una stretta porta torniamo sotto la Loggia Comunale.

Dolcedo è davvero un paese da non perdere, come del resto tutta questa splendida valle che molti ospiti stranieri stanno sempre più scegliendo come meta turistica o addirittura come casa. Oltre alla bellezza dei borghi e della natura, un grande valore aggiunto sono le eccellenze gastronomiche legate all’olio extravergine di oliva taggiasca e in generale a una squisita cucina di primo entroterra. Potrete trovare diversi frantoi e ristoranti dove rendervene conto personalmente. 

Direi che è tutto. Vi invito a recarvi presto a Dolcedo e, se vi è piaciuto, di condividere questo articolo come meglio credete.

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Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo Tesoro del Ponente.

Buona Liguria!

Qualche informazione pratica

La valle Prino si raggiunge molto facilmente uscendo al casello di Imperia Ovest e proseguendo verso monte. In meno di un quarto d’ora si arriva all’inizio del paese. E’possibile  lasciare l’auto nel comodo parcheggio sulla destra. Per raggiungere il punto di partenza del percorso basta dirigersi verso il campanile principale, attraversando la piazzetta con la fontana e il monumento. Pochi metri a sinistra e vi troverete sotto le volte della Loggia Comunale.