Da Glori a Fontanili: una passeggiata tra acqua, castagni e pietra.
In questo articolo vorrei accompagnarti in una breve passeggiata ad anello in valle Argentina, tra Glori e la borgata Fontanili. Nel primo tratto attraverseremo un fresco bosco di castagni, nella seconda potremo ammirare ampi panorami sul versante opposto della valle.
Lasciamo l’auto poco prima dell’ingresso di Glori (in fondo all’articolo se ti serve ti spiego come arrivarci). C’è solo una strada che si esaurisce qui, non si può sbagliare.
Una delle prime case ospita il ristorante bar del paese, ora si chiama l’Oste e la Strega. E’ un’ottima idea prevedere una sosta qui prima o dopo la passeggiata (è consigliato prenotare).
Attraversiamo l’abitato, notandone la pulizia. Su alcuni muri si possono leggere notizie e curiosità sulla storia del borgo, scritte su lastre di ardesia. Oltrepassiamo la piazzetta della chiesa e poi l’oratorio, con il suo antico architrave.
In breve ci troviamo fuori dal paese e la vista torna ad aprirsi sulla vallata. Alla nostra sinistra continua però ad accompagnarci una fila di case e rustici. Sulla destra, appena sotto il sentiero, un’ampia fascia di orti è piena di ortaggi maturi.
Proseguiamo fino a incontrare due ponticelli. Appena passato il primo dobbiamo girare a sinistra: inizia la salita!
Andando dritti e oltrepassando il pilone con il ponte nuovo, arriveremmo in cinque minuti al santuario della Madonna di Lourdes. E’ un bel punto panoramico, potrebbe essere un’idea farci un salto nella seconda parte della giornata.
Ora però non ci sono scuse, dobbiamo iniziare a salire verso Fontanili. Ma che cosa significa “fontanili”? Chiediamolo all’Enciclopedia Treccani:
fontanile Presa d’acqua, generalmente a scopo irriguo, nelle falde acquifere non affioranti, che si fa con scavi nel terreno in forma di pozze o anche di laghetti di alcune decine di metri di diametro.
In effetti vediamo intorno a noi una serie di canaletti e piccole dighe che convogliano l’acqua per irrigare gli orti che abbiamo appena superato.
Vediamo cosa ci aspetta nel bosco.
La mulattiera sale ripida, in mezzo ai castagni e alle roverelle. Molti alberi sono vestiti di edera selvatica e si fa fatica a riconoscerli.
L’abbraccio verde del bosco rinfresca il cammino, tra il sentiero soleggiato che abbiamo percorso e questa mulattiera ci sono diversi gradi di differenza.
Sotto di noi, in fondo al vallone che stiamo risalendo, sentiamo il suono del rio che lo ha creato scavandolo nel tempo. Una parte del suo corso è opera della natura, ma in molti punti gli uomini hanno costruito piccoli sbarramenti, pozze, muretti per utilizzare le acque superficiali e sotterranee.
Siamo infatti in un bosco addomesticato, un bosco modificato e in parte proprio creato dai Liguri del passato. Per esempio piantando molti di questi castagni che davano il legno e il loro frutto, indispensabile in una terra difficile da coltivare a cereali. La stessa mulattiera sotto i nostri piedi è in larga parte artificiale, con gradini e lastre in pietra (alcune enormi) per facilitare il passaggio del mulo.
Continuiamo la ripida salita seguendo il cartello per Carpasio che ci porta sulla destra rispetto al centro del vallone. In breve tempo raggiungiamo l’abitato di Fontanili, un pugno di case appoggiate alla collina, separate tra loro da scalinate e stretti passaggi che ogni tanto si aprono per regalarci un superbo panorama.
Questa piccola borgata è un esempio di come sia possibile recuperare con gusto molti nuclei isolati della valle.
Le case sono infatti tutte ristrutturate in pietra e legno, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Molte hanno il tetto coperto da pesanti lastre che ricordano le lose della Valle d’Aosta.
Al centro del paese troviamo una piccola chiesa bianca incastrata tra le case, si fa fatica a girarci intorno da quanto è stretto il passaggio. Poco sotto un lunghissimo tavolo conviviale che immaginiamo venga usato per qualche festa campestre.
Un cagnolino ci fa notare che stiamo disturbando la quiete pubblica, esce la padrona che lo sgrida immediatamente e ci saluta. Un gatto assiste alla scena con aria perplessa.
Dopo una sosta sulle panche davanti alla chiesetta bianca ci mettiamo sulla via del ritorno.
Il mio consiglio è di procedere verso sinistra rispetto alla salita che abbiamo percorso, raggiungendo l’inizio della borgata dove ci sono due invitanti fontane: da li scende la strada carrozzabile. L’asfalto è meno attraente della mulattiera, ma ti assicuro che questo percorso è veramente gradevole.
Qui infatti non passa quasi mai nessuno, la discesa è più comoda e graduale rispetto al bosco e si rimane comunque sempre immersi nella natura.
Il valore aggiunto sono poi i panorami dall’alto verso Glori e il versante occidentale della valle. In alcuni punti, se il tempo lo consente, si può addirittura vedere il mare.
Scendiamo in tutta calma ritrovandoci alla fine sulla strada di accesso a Glori dalla quale eravamo partiti.
La nostra passeggiata termina qui. Ti invito a provarla appena ti sarà possibile, si può fare in qualsiasi stagione dell’anno.
Non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo tesoro del Ponente, se non hai ancora scaricato il piccolo omaggio per chi segue il blog vai pure su questa pagina.
Buona Liguria!
Come si arriva a Glori
L’uscita autostradale di riferimento è quella di Arma di Taggia. Segui le indicazioni per Taggia e poi per Triora. Dopo Badalucco fai attenzione a proseguire sulla provinciale tenendo la destra al bivio dove si trova la Trattoria Ligure. Prosegui poi sempre dritto fino alla deviazione per Glori che troverai sulla destra dopo alcuni chilometri.
una piacevolissima lettura! …come sempre, anche quando non commento…
Grazie Claudia!
Io quando vengo in vacanza in treno mi sposto poi solo con mezzi pubblici. Conosco l’indicazione di Glori in Valle Argentina, ma quanto dista dalla Provinciale, per chi volesse raggiungerla a piedi ?
Ciao Giulia Maria, sono circa 2 chilometri in discreta salita (scusa il ritardo, sono stato via due settimane!).