Lingueglietta
Punte argentee di mare entravano nel cielo, quasi in risposta al richiamo degli ulivi.
(Francesco Biamonti)
Lingueglietta se ne sta adagiata da secoli su un colle poco distante dalla costa. Da una parte si affaccia sulla valle del San Lorenzo, dall’altra controlla il mare. E’ stata la capitale di un piccolo feudo e forse per questo ha conservato un’eleganza sobria che le ha permesso di finire nella lista dei Borghi più Belli d’Italia. In questo articolo trovi tutto quello che può servirti per visitarla.
Una breve salita vista mare
Saliamo a Lingueglietta utilizzando le strade della grande classica ciclistica di primavera, la Milano-Sanremo. Venendo da Imperia troviamo la deviazione a San Lorenzo al Mare; se invece si arriva da Arma di Taggia bisogna girare poco dopo il porto degli Aregai, direzione Cipressa.
Lasciando la costa iniziamo ad attraversare coltivazioni di ulivi interrotte da graziose villette, lentamente la visuale sul mare si allarga diventando sempre più ampia. Un ottimo biglietto da visita di quello che ci aspetta più su.
Poco più di un quarto d’ora e arriviamo a Lingueglietta: siamo saliti a trecento metri di altezza senza neanche accorgercene. Rimaniamo subito colpiti dalla posizione rialzata del borgo e dal panorama sul mare.
Superiamo una piazzetta e un’osteria a lato della strada. Viene subito in mente che un aperitivo da queste parti, magari al tramonto, non dovrebbe essere una cattiva idea. Nel caso, mi raccomando, bevete con moderazione, o reclutate una moglie che non beve, come ho fatto io…
Ancora due tornanti in mezzo al paese e raggiungiamo la piazza principale, con un comodo parcheggio. Siamo su una collinetta dominata dalle ultime pietre di quello che fu il castello dei Lengueglia.
Le origini di Lingueglietta
Sappiamo poco riguardo al significato del nome di Lingueglietta, citata sui documenti più antichi come Vinguilia o Linguilia. Quello che è certo è che fin dalle prime citazioni viene accostata alla nobile famiglia piemontese di Anselmo de Quadraginta, che la amministrerà per diversi secoli.
Chiamato dal vescovo in Liguria per riscuotere le tasse (le decime), Anselmo sceglie Linguilia come sua sede principale e fa costruire qui il suo castello. E’ un personaggio intraprendente, tanto da riuscire in breve tempo a ottenere per sé e i suoi successori diversi possedimenti in tutto il Ponente Ligure, dando il via alla dinastia dei conti della Lengueglia.
I Lengueglia dimostreranno grandi abilità diplomatiche e manterranno il loro potere entrando nell’orbita della Repubblica di Genova, riuscendo così a proteggersi dagli agguerriti feudatari confinanti e dai Savoia. Guideranno il borgo addirittura fino al Seicento, quando l’ultimo conte cederà Lingueglietta alla Superba.
Visitiamo il Borgo
Oggi la piazza è dominata dalla parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine, che forma un tipico complesso religioso di impianto barocco insieme al vicino Oratorio dell’Annunziata. L’esterno della chiesa è davvero molto interessante perché mantiene i segni di tutti gli interventi necessari al suo ampliamento.
Per prima cosa individuiamo facilmente le pietre (o meglio i conci) regolari della chiesa originaria, costruita tra il Duecento e il Trecento. Più in alto sono evidenti le modifiche di metà Cinquecento; in questo intervento viene inserito anche il porticato arioso che copre l’originaria finestra trifora e il tipico selciato ligure a mosaico di ciottoli, il rissêu. Gli ultimi lavori, anche in questo caso chiaramente distinguibili, risalgono al Seicento: viene creato lo spazio per gli altari barocchi interni e si installa un bel portale in marmo.
Dentro la chiesa sono custodite interessanti pale d’altare della bottega dei Carrega di Porto Maurizio: abbiamo già incontrato questi pittori nella chiesa dei Corallini a Cervo.
E’ ora di immergerci nel centro storico. Imbocchiamo quindi il passaggio tra la chiesa e l’Oratorio per poi seguire i caruggi scendendo verso il basso. Ci divertiamo a esplorare ogni svolta e a notare i particolari delle case strette una contro l’altra. Il paese conserva intatto il suo impianto medievale, gli interventi di restauro sono stati eseguiti con grande rispetto per il passato. Un’altro aspetto decisamente gradevole è la pulizia quasi altoatesina.
Dopo essere scesi ancora passiamo davanti al vecchio Municipio, raggiungendo un curioso caruggio coperto: siamo arrivati in un supermarket medievale!
L’antico mercato non sembra patire il trascorrere del tempo, è talmente funzionale che potrebbe essere ancora utilizzato. Su un lato troviamo i gradini regolari usati per appoggiare le merci o per sedersi, davanti ad essi tre rare misure che servivano a quantificare i prodotti. Si tratta di grosse ciotole scavate nella pietra dove potevano essere versati solidi o liquidi, che si recuperavano grazie a una scanalatura di uscita. Semplice e ingegnoso.
Il simbolo di Lingueglietta
Proseguiamo scendendo ancora fino a uscire dallo stretto sistema dei caruggi. Arriviamo così su un costone quasi pianeggiante da dove si domina la valle del San Lorenzo; facendo pochi passi verso sud si torna a vedere il mare. E’ davvero un luogo meraviglioso ma la nostra attenzione è attratta dalla particolare costruzione che abbiamo davanti: è una torre…no a ben vedere forse è una chiesa…
Risposta esatta! Quale? Entrambe!
La chiesa di San Pietro venne costruita nel Duecento su un luogo di culto preesistente con annessa necropoli; recenti restauri hanno portato alla luce diverse sepolture. Non serve essere esperti d’arte per capire di essere di fronte a un edificio di grande raffinatezza, soprattutto per la muratura squadrata e incastrata alla perfezione. I conti di Lengueglia avevano finanziato l’opera senza badare a spese, scegliendo costruttori lombardi insediati a Genova, i magistri Antelami, considerati tra i migliori in Italia.
Ok, ma come mai queste forme quasi militari?
A metà del Cinquecento il Ponente Ligure fu devastato dalle incursioni dei pirati barbareschi, feroci predoni provenienti dal nord Africa che colpivano la costa e il primo entroterra. Visto che queste terre erano povere, il bottino consisteva soprattutto in esseri umani, da rapire e vendere ai mercati degli schiavi o da riscattare.
Il litorale di San Lorenzo, privo di difese naturali, diventò una delle mete preferite dai barbareschi. I paesi della zona si videro così costretti a organizzarsi, costruendo edifici per l’avvistamento e la difesa. La chiesa di San Pietro, forse per la sua solidità o forse per la sua posizione, venne modificata perché diventasse anche una piccola fortezza, con le caratteristiche aggiunte tipiche degli edifici militari dell’epoca.
Sopra l’ingresso principale notiamo ad esempio una piombatoia, da dove si potevano far cadere addosso al nemico pietre o liquidi bollenti. Negli angoli in alto possiamo vedere quello che resta dei posti di guardia coperti, sul tetto si intuisce lo sviluppo del camminamento di ronda. Davvero notevole anche il portale fortificato, che risale proprio al Cinquecento.
La chiesa non perse comunque la sua funzione religiosa, ne acquistò semplicemente anche una militare. Un caso piuttosto raro.
Risalendo verso la piazza ci prendiamo il nostro tempo per visitare gli altri caruggi tenuti d’occhio da una folta colonia di gatti.
Un Parco tra i Mondi?
La nostra visita a Lingueglietta non è ancora finita.
Risaliamo in macchina girando intorno alle rovine del castello dei Lengueglia e prendiamo la strada a destra dove è indicato un parcheggio. Se vi piace passeggiare lasciate pure l’auto in piazza e andate a piedi, la strada è piacevole e poco trafficata. Ignoriamo qualsiasi deviazione per circa un chilometro e mezzo fino a trovarci sulla sinistra l’imbocco di una sterrata che porta a una casa tra gli ulivi.
Qui ha deciso di venire a vivere Carin Grudda, artista, soprattutto scultrice, di fama mondiale. E qui ha creato un parco di monumentali opere in bronzo che riproducono animali, creature mitologiche e personaggi immaginari.
Il Parco tra i Mondi è un dialogo tra due dimensioni in apparenza lontane ma in realtà molto prossime. Da una parte il mondo del primo entroterra ligure, che fa da cornice: un ambiente aspro e difficile, quasi preistorico perché la mano dell’uomo è riuscita solo in parte a modificarne l’aspetto. Dall’altra la rappresentazione metafisica dell’immaginario umano, con i suoi protagonisti surreali che qui sembrano a loro agio proprio perché inseriti in un contesto quasi primordiale e quindi aperto a ogni possibilità.
Un luogo pieno di significati che meritano di essere approfonditi con una visita.
(E’ necessario prenotare a uno di questi numeri: 0183 91242 – 346 3508525)

La statua di Carin Grudda che avevamo incontrato a Costarainera
Conclusioni
Oltre a essere un borgo incantevole da visitare, Lingueglietta offre la possibilità di fare sport e divertirsi all’aria aperta.
In particolare tra i paesi della Valle del San Lorenzo sono stati recuperati vari chilometri di sentieri ottimi per il trekking, il trail running e la mountain bike. Il clima mite permette di praticare questi sport all’aria aperta anche in pieno inverno, in una cornice unica tra terra e mare.
Poco prima di entrare a Lingueglietta ad esempio, una mulattiera sulla sinistra permette di raggiungere la pieve di Sant’Antonio Abate e di immettersi su un percorso ad anello tra Cipressa e Costarainera.
Per informazioni potete consultare questo sito e la curatissima pagina istituzionale del comprensorio. In piazza trovate anche pannelli con alcuni percorsi.
Questa zona è famosa per la secolare produzione di olio extravergine di oliva da cultivar taggiasca, riconosciuto come uno tra i migliori e più salutari al mondo. Fossi in voi ne farei scorta… I ristoranti ne fanno largo uso, proponendolo anche nei dolci, come nel caso della famosa “stroscia” (originaria di Pietrabruna).
La cucina unisce i sapori del mare, con il pescato fresco, a quelli dell’orto e delle erbe spontanee, risultando sempre leggera ed equilibrata. Da provare.
Siamo arrivati alla fine di questa visita virtuale, spero che vi sia piaciuta e che vi serva per scoprire Lingueglietta di persona.
Non mi resta che salutarvi dandovi appuntamento a presto al prossimo Tesoro del Ponente. Non dimenticate di scaricare la piccola guida gratuita che trovate qui.
Vorrei però lasciarvi con questo bel pezzo che la cantautrice Chiara Ragnini ha dedicato al suo paese. Buona Liguria!