Monte Calvario a Imperia: uno dei panorami più belli del Ponente Ligure
Una vista imperdibile. Un santuario ricco di storia e opere d’arte. Una bella passeggiata tra mare e collina (ma si può raggiungere anche in auto). Ecco tre buoni motivi per salire al Monte Calvario di Imperia.
Pochi turisti conoscono il Monte Calvario di Imperia, ma quasi tutti ci ritornano almeno una seconda volta.
E’ un piccolo colle isolato ma vicinissimo alla città, dove potrai rilassarti e goderti un panorama indimenticabile sul mare e sul centro storico di Porto Maurizio.
Ti consiglio di salire a piedi, prendendo la mulattiera a fianco della chiesa di San Benedetto Revelli, magari dopo una passeggiata fra i borghi marinari di Imperia.
Percorrerai così una “crêuza de ma”, la tipica stradina ligure tra costa e collina che ha dato il nome al celebre album di Fabrizio de André.
Il percorso non è troppo impegnativo (a fine articolo comunque ti spiego come arrivare in auto). Camminerai tra olivi e arbusti della macchia mediterranea seguendo le edicole di una Via Crucis, arrivando in breve sul piazzale del santuario di Santa Croce. Il richiamo ai luoghi della Passione non è casuale.
Il complesso venne infatti fondato nel 1690 da Bartolomeo Bruno, un sacerdote appena tornato dalla Palestina. Il prelato aveva portato con sé una zolla dalla Terrasanta e l’aveva sepolta proprio qui sul monte Gagliardone, che da quel momento cambiò il suo nome in monte Calvario.
Intorno al santuario venne poi costruito un convento, affidato dal 1706 alla Confratenita della Santissima Trinità. Questa associazione di fedeli si occupava di un servizio alla comunità molto particolare: il riscatto dei prigionieri, soprattutto di quelli catturati durante le incursioni dei pirati turco-barbareschi.
Una volta terminata la salita ti troverai su un prato verde attraversato da camminamenti di ciottoli. Alla tua sinistra potrai ammirare alcuni alti cipressi che contribuiscono a dare sacralità al luogo, dominato dal complesso formato dalla chiesa e dal convento. Il santuario ha forme barocche, ma la sua misura e l’eleganza sobria fanno già pensare al prossimo avvento del neoclassico. Sulla tua destra uno dei panorami più belli del Ponente Ligure.
Il centro storico di Porto Maurizio, il Parasio, appare da una visuale insolita, da nord-ovest. Attraverso i campanili del Duomo si può vedere il blu del mare e andare a cercare il profilo delle Logge di Santa Chiara. Capo Berta spunta dalla parte opposta di questa magnifica cartolina.
Santa Croce è struttura piuttosto insolita nella Liguria di Ponente, con il convento che ingloba la chiesa. All’interno nasconde opere d’arte davvero interessanti. Ne troverai alcune nel santuario vero e proprio, mentre altre sono custodite nel museo delle Confraternite, ricavato nei locali del convento.
Fra i dipinti alcune opere di pittori locali (Francesco Bruno, Carlo Bensa) e di artisti più conosciuti come Giovanni Battista Gaulli e il suo allievo Giovanni Odazzi. Il Gaulli, soprannominato “il Baciccio“, era molto quotato nella Roma di fine Seicento, tanto da ricevere l’incarico di affrescare la volta della chiesa madre dei Gesuiti.
Fra le sculture, un elegante busto del fondatore del convento realizzata dal taggiasco Salvatore Revelli e una rara statua medievale in pietra, probabilmente un tempo dipinta, che raffigura la Madonna col Bambino.
Nel museo sono conservati anche arredi sacri e le cappe con il cappuccio che venivano usate nelle processioni delle Confraternite. Molto toccante la vista delle catene da piedi, lasciate qui chissà da quale prigioniero come ringraziamento per la liberazione.
Il monte Calvario di Imperia è quindi un luogo ideale per passeggiare, rilassarsi e godere di una splendida vista, in ogni periodo dell’anno: ti consiglio di farci un salto al più presto.
Per questo articolo è tutto, ti saluto e ti ringrazio per la tua attenzione, se è la prima volta che capiti sul blog, non dimenticarti di ritirare il tuo regalo di benvenuto.
Buona Liguria!
Come arrivare al Monte Calvario di Imperia
Il percorso è breve ma un po’ tortuoso per via di alcuni sensi unici (prestate comunque sempre attenzione alla segnaletica perché la viabilità può cambiare).
Uscita Imperia Ovest, scendere a sinistra verso il mare. Arrivati alla Via Aurelia ancora a sinistra per circa un chilometro fino alla rotonda di via Nizza.
Prendere la seconda uscita su Via Gavi fino a immettersi in via Filippo Airenti. Alla rotonda terza uscita per via Giuseppe Airenti.
Alla rotonda del centro commerciale terza uscita (in pratica si ritorna indietro). Prendere sulla destra Strada Colla fino all’indicazione sulla sinistra per Monte Calvario, su strada Monte Gagliardone.
Info e orari
Orari: ogni prima domenica del mese dalle 10,00 alle 12,00 oppure su appuntamento
Piazza Monte Calvario, Santuario di Santa Croce – 18100 Imperia
+39-3398861464
info@museodelleconfraternite.it
www.museodelleconfraternite.it
Venivo in colonia da bambino,oggi dopo circa 50 anni ho rivisto questo posto. Che emozione…è tutto come allora,solo la scalinata un po’ trasandata
Dev’essere stata una grande emozione!
la passeggiata al Monte Calvario era un classico di ogni anno quando ritornavo in colonia.
si usciva da una porticina dal cortile della colonia biellese e si percorreva la scalinata, ricordo i profumi degli arbusti, i fichi d’India e le piante grasse e gli uliveti che costeggiavano la salita con le cappelle della Via Crucis, mi piaceva questa passeggiata che mi faceva vedere un paesaggio così diverso dalla campagna in cui vivevo.
sono tornata a vedere la colonia una ventina di anni fa e sono rimasta sconcertata a vedere una così bella struttura abbandonata che stava franando con la strada, ora mi hanno detto che è stata demolita.
Quest’anno, dopo 40 anni, vorrei tornare al Monte Calvario, spero di non rimanere delusa…..
Ciao, credo che non rimarrai delusa, almeno per la parte in alto. Dove rimaneva la colonia?
la colonia si trovava a circa metà della scalinata che sale al Monte Calvario, sulla sinistra e per fare la passeggiata si usciva da una porticina laterale del cortile
La colonia , una costruzione bianca imponente, si raggiungeva invece salendo da una stradina a curve che si trovava un centinaio di metri dopo la scalinata e il parco dalla via Aurelia,
Cara Maria Grazia,
L’unica cosa rimasta intatta a Monte Calvario è il Santuario e la sua piazza. In verità neanche quella, perché molti
degli antichi cipressi, tutti quelli lato Parrasio, sono morti.
Completamente perduto il profumo di campagna a due passi dal mare, il luccichio del mare tra le fronde di uliveti vetusti. Tutto sostituito da un’ edilizia anonima che dalla metà degli anni 90 ha preso il posto della campagna e degli uliveti. Anche la Colonia Biellese, così piena di storia e di storie di coloro che ci andavano da bambini, si poteva forse recuperare, invece e’ stata sostituita da edifici privi di storia e storie.
Cara Maria Grazia, non tornare se non vuoi avere una amara delusione.
Speriamo che le generazioni future, quando noi saremo morti da un pezzo, smettano di tagliare ulivi per costruire case e inizino finalmente a demolire case per piantare ulivi; la demografia di Imperia è ferma da 50 anni, ma non si è ancora smesso di costruire, ormai più che una città sembra un posteggio di seconde case. Ovvio che non ci siano lavoro e prospettive per i (pochi) giovani che ci vivono.
Siamo positivi, le cose miglioreranno, prima o poi si capirà che il paesaggio è un valore
Accidenti! Sono al Santuario di Santa Croce sul Monte Calvario di Imperia. Posto bellissimo ma deturpato da una antenna molto alta posta nella recinzione posteriore della chiesa. Un vero obrobrio. L’impatto è impressionante. Non ho parole.
… che dire.. io mancavo da Imperia da 35 anni sono tornato a vivere proprio qui, sul calvario..è vero mancano I cipressi .. la strada per salire è un vero obbrobrio, dimenticata dal comune con buche terribili che si vedono anche dallo spazio secondo me.. poi l’antenna è uno scandalo indicibile. La bellezza del luogo è rimasta immutata soprattutto di sera quando Porto Maurizio appare come un presepio illuminato. È tristissimo vedere come in questo paese non si sappiano valorizzare tali patrimoni… Si sono spesi milioni di soldi pubblici per opere inutili lasciate a metà che dovevano portare benessere e hanno portato solamente cemento e degrado. Purtroppo stanno costruendo tutto intorno in maniera selvaggia invece di salvaguardare un pezzo di storia lo stiamo distruggendo.