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Santo Stefano al Mare: il carattere autentico di un borgo marinaro ligure

Dopo tanti anni in cui l’attività prevalente è stata la floricoltura, Santo Stefano al Mare sta scoprendo oggi una spiccata vocazione turistica. D’estate in molti scelgono il borgo perché permette di godersi il mare con gli stessi servizi di località più conosciute, ma in un ambiente molto più tranquillo e rilassante. D’inverno il clima mite e la possibilità di vivere il lungomare o la pista ciclo-pedonale attirano tantissime persone, anche dalla Francia.

Se siete d’accordo ci andiamo a fare un giro per il paese così vediamo di conoscerlo meglio. Ci accompagneranno le splendide foto di Fabrizio Tavaroli.  

Il nostro punto di partenza si trova sotto la vecchia stazione, nei pressi di una graziosa rotonda piena di piante grasse. Vi do un paio di riferimenti che possono esservi d’aiuto: si può raggiungere dalla Via Aurelia, seguendo via Cardinale Meglia, oppure da Riva Ligure, percorrendo il Lungomare Cristoforo Colombo

Il panorama si apre subito su un ampio tratto di costa, chiuso verso Ponente da Bussana, con il Sacro Cuore, e dalla collina della Madonna della Guardia. Sotto di noi le splendide spiagge di sabbia fine protette dai moli che, come vi dicevo, attirano i turisti in estate per la tintarella e in inverno per una bella passeggiata a bordo mare.

Procediamo verso Levante seguendo il lungomare. Alla nostra sinistra, oltre la strada, ci accompagna una lunga fila di case tipica dei borghi marinari liguri. Arrivati nella graziosa piazza Saffi, circondata da negozi, bar e ristoranti, ci infiliamo nell’interno del borgo seguendo la main street di Santo Stefano al Mare, via Roma

I primi abitanti di Santo Stefano al Mare se ne stavano un più verso la collina, dove passava la via romana Julia Augusta. Di questo periodo rimangono ancora molte tracce, ci sono anche i resti di un ponte. Nel Medioevo tutta la zona, denominata Principato di Villaregia, fu donata dalla marchesa Adelaide di Susa ai monaci Benedettini dell’abbazia di Santo Stefano, in Genova.

I monaci dettero un notevole impulso all’agricoltura. Con lo sviluppo del commercio e della pesca l’abitato si spostò poi gradualmente verso la zona detta Piano della Foce, verso il mare. Alla fine del Trecento i monaci vendettero i loro possedimenti a un membro della famiglia Doria. In seguito la proprietà passò direttamente alla Repubblica di Genova fino all’Ottocento.  

Intorno a via Roma si è sviluppato il borgo marinaro che mantiene forte il suo carattere. Questo budello molto gradevole da percorrere è intervallato da piccoli spazi più aperti come piazza Cavour, con una bella fontana moderna e un ampio parco giochi per i bambini. Lungo il nostro percorso continuiamo con piacere a trovare negozi che offrono prodotti tipici locali, soprattutto olio extravergine di oliva taggiasca. Fatene scorta, è un’ottima idea anche per fare un gradito regalo.

La via, completamente pedonale, si allarga ancora fino a fondersi con il cuore del borgo: la piazza della chiesa.

La parrocchiale, intitolata a Santo Stefano Protomartire, domina lo spazio che si apre verso il lungomare. Le sue forme dopo il restauro del secolo scorso richiamano lo stile romanico delle origini. 

La chiesa divenne parrocchia nel Quattrocento ma fu costruita presumibilmente tra il Duecento e il Trecento. Le colonne che reggono le tre navate, con i capitelli originali, sono medievali. Del tardo Medioevo è lo splendido fonte battesimale, così essenziale nelle sue forme da sembrare moderno, che da solo vale la visita. Gli altari laterali sono invece un classico esempio di barocco ligure.

Da vedere anche una statua in legno realizzata dallo scultore olandese Van Dyck che rappresenta il martirio di San Sebastiano. Sono poi presenti diversi quadri di importanti artisti liguri.

Alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano al Mare è legata addirittura la vicenda di un papa. Nel 1521 Adriano VI venne sorpreso dalla tempesta durante il viaggio che lo avrebbe dovuto portare a Roma per l’incoronazione. Riuscì a salvarsi rifugiandosi proprio a Santo Stefano al Mare. Riconoscente per l’accoglienza ricevuta, lasciò in dono un prezioso crocefisso e in seguito finanziò alcuni lavori di restauro della chiesa.

Adriano VI fu l’ultimo cardinale eletto Papa non essendo presente al Conclave, l’unico Papa olandese e l’ultimo papa non italiano fino al pontificato di Karol Wojtyla.

 

Davanti alla parrocchia completa questa bella piazza l’Oratorio del Santo Cristo, di fine Seicento. La facciata è movimentata da preziose sculture in pietra di Vicenza. In alto due bassorilievi rappresentano l’Annunciazione, sotto di essi due angeli tengono in mano i simboli della Passione. Al centro, sopra il portale, è raffigurata la Madonna della Misericordia, nel caratteristico gesto di protezione tramite il mantello. All’interno dell’Oratorio si trova un crocefisso in legno lasciato secondo la tradizione dai monaci Benedettini.

Torniamo in via Roma e proseguiamo la nostra passeggiata curiosando tra le botteghe e i locali. Sulla nostra testa vediamo molti archi di rinforzo costruiti dopo i terremoti dell’Ottocento.

La via termina sbucando in un’altra deliziosa piazza, dedicata al fondatore degli scout Baden Powell. Ombreggiata dagli alberi che d’estate sono una mano santa, è progettata come un piccolo teatro greco e si presta molto bene per ospitare eventi all’aperto. A dominare l’insieme il simbolo di Santo Stefano al Mare, la torre ennagonale. La costruzione faceva parte del sistema difensivo costiero progettato per contrastare le incursioni dei pirati barbareschi. La sua forma insolita, nove angoli e nove lati, ne fa una delle pochissime presenti in Italia. Oggi è sede del Comune.

La nostra passeggiata prosegue ora sul Lungomare De Albertis, costeggiato dalle ultime case di Santo Stefano al Mare. Ci godiamo ancora la bella vista sul mare arrivando nei pressi di un’altra rotonda, decorata dalla scultura moderna di una vela. Da qui volendo si possono scegliere due itinerari.

Salendo a sinistra troviamo uno degli imbocchi della pista ciclopedonale. Seguendola per circa un chilometro si raggiunge l’altra torre antibarbaresca degli Aregai, sul confine con il Comune di Cipressa

Proseguendo dritti andiamo invece a visitare un altro fiore all’occhiello di Santo Stefano al Mare: il porto turistico di Marina degli Aregai. Oltre a curiosare tra le barche, qui potrete trovare ristoranti, locali e hotel per un eventuale pernottamento.

Nel porto tra le altre cose è possibile avvicinarsi all’affascinante mondo delle esplorazioni subacquee. Santo Stefano è famoso per una secca dove, oltre a pesci e piante dai colori incredibili, si può ammirare il relitto di un Fiat BR20, il primo bombardiere italiano completamente metallico. Si inabissò nel 1940 dopo un combattimento con l’aviazione francese. Pensate che probabilmente è l’unico esemplare rimasto di questo tipo di velivolo.

Sul fondale del mar Ligure si conclude anche la nostra lunga passeggiata, che naturalmente potete dividere in più tappe.

Spero che vi siate divertiti e che verrete presto a visitare di persona Santo Stefano al Mare.

Non mi resta che salutarvi, se non avete ancora ritirato l’omaggio del blog lo trovate su questa pagina.

A presto e buona Liguria!