Storie del Ponente Ligure

Wildlife in Valle Argentina: alla scoperta della flora e della fauna nel Ponente Ligure

– Allora come stanno andando le vacanze?

– Bene! Stamattina siamo stati su una barca e si sono avvicinati i delfini, poi dopo circa un ora e mezza ci siamo trovati a cinquanta metri da un branco di camosci!

-Si certo, ma non è che state esagerando con l’alcol?

-Ma no! Siamo in vacanza nel Ponente Ligure!

E’ proprio vero: in Liguria vivono a pochissima distanza animali e piante difficili da immaginare insieme. Oggi li andiamo a conoscere accompagnati da due guide d’eccezione: venite con noi!

Vista dal mare, la Liguria sembra un arco di montagne che emergono improvvisamente dalle acque.

La terra si alza bruscamente poco dopo il litorale e nello spazio di pochi chilometri arriva a toccare e superare anche i duemila metri.

Gli influssi marini sul clima e la protezione delle Alpi e degli Appennini, donano così al territorio una biodiversità, cioè una varietà di forme di vita vegetali e animali, unica al mondo.

Tra le valli che scendono verso il mare, o se preferite che salgono verso le montagne, quella scavata dal torrente Argentina esemplifica molto bene questa peculiarità, perché partendo dalla quota zero del litorale arriva ai 2200 metri del rilievo più alto della Liguria, il monte Saccarello.

Oggi vorrei presentarvi Magdalena (Meg) e Andrea, due amici che amano andare a spasso per la valle Argentina proprio per scoprire e documentare questa eccezionale biodiversità.

Andrea da anni si cimenta nella fotografia naturalistica, Magdalena si è invece sempre interessata al territorio attraverso la parola scritta. Mettendo insieme i rispettivi talenti, hanno creato circa tre anni fa il progetto Wildlife in Valle Argentina.

Una passione appagante ma spesso molto faticosa, con levatacce, anche alle due di notte, freddo intenso di inverno, caldo d’estate, attrezzatura pesante da portare in spalla. 

La natura però ripaga ampiamente chi la sa apprezzare, così il risultato di tanto impegno profuso è eccezionale.

Le foto e i video commentati dalle parole di Meg e dalla musica sono una testimonianza emozionante, divulgata attraverso i social (salvatevi i link a fine articolo) e soprattutto in coinvolgenti serate dal vivo.

Un lavoro sempre più apprezzato da un vasto pubblico ma anche una fonte di informazioni molto utile agli esperti del settore e agli enti del territorio, come il parco delle Alpi Liguri.

Guardando i video e le foto dei Wildlife in Valle Argentina, ascoltando le loro voci, sembra proprio di essere accanto ad Andrea e Meg, portati a spasso su un enorme palcoscenico naturale dove recitano una quantità incredibile di attori.

Eccoci allora sul drone a sorvolare il mare davanti ad Arma di Taggia, con il blu delle acque interrotto dalle macchie scure delle praterie di posidonia, pianta acquatica fondamentale per l’ecosistema marino.

Poco più al largo è possibile avvistare balene e delfini che ormai hanno preso la residenza nel mar Ligure, secondo i biologi un vero e proprio santuario dei cetacei

Ora le immagini dei nostri amici ci portano nella foce del torrente Argentina, diventata da alcuni parco fluviale protetto. I canneti e le acque basse danno rifugio e cibo a una varietà incredibile di volatili. Specie stanziali come germani reali, anatre, oche, cigni fanno amicizia nel corso dell’anno con un’infinità di uccelli provenienti dalle aree più disparate del globo (se volete farvene un’ idea provate a leggere questo impressionante elenco).

Risalendo la valle, l’ulivo e qualche vite sostituiscono lentamente le coltivazioni della piana di Taggia. Si passa dai pini marittimi della macchia mediterranea costiera alle piante più collinari di ginestra e corbezzolo

L’ulivo lascia a sua volta spazio ai boschi di castagno, un tempo assolutamente fondamentale per la sopravvivenza umana. Lo accompagnano le roverelle che davano cibo agli animali domestici. La mano dell’uomo sulla natura è una costante lungo tutta la valle e da alcuni anni sono riprese coltivazioni storiche come la lavanda e il frumento.

In questi boschi il cinghiale passeggia tranquillo, spesso con i suoi cuccioli dal manto striato. La passione per le radici lo porta anche a quote basse causando non pochi problemi alle campagne.

Nei luoghi più soleggiati, incontriamo le erbe aromatiche selvatiche, come il timo, che arrivano a notevole altezza favorite dalla particolarità del clima. Il loro profumo quasi stordisce in certi periodi dell’anno. Nel sottobosco umido invece non mancano muschi, licheni e funghi di ogni specie.

Guardando le foto di Andrea ci troviamo davanti a diverse varietà di fiori, alcune molto rare a queste latitudini. Sembra quasi di annusare le peonie selvatiche, gli asfodeli, i gigli pomponio e di San Giovanni, le orchidee selvatiche. C’è anche il curioso elleboro fetido, bellissimo ma poco gradevole per il naso. 

Dove ci sono le piante e i fiori ci sono gli insetti. Coccinelle, api, bombi, ragni sono comuni ma diventano modelli di eccezione ripresi dalla fotocamera di Wildlife in Valle Argentina. Meno comune in Liguria è la splendida mantide empusa pennata. Rispetto alle mantidi  religiose è relativamente gentile: per quanto spietata predatrice, la femmina non uccide il maschio dopo l’accoppiamento. 

E’ molto presente la processionaria, deleteria per i pini ma ottimo cibo per cince, cuculi e upupe.

Non mancano rare farfalle, su tutte l’elegante papilio alexanor, ed enormi falene come la saturnia del pero, che può raggiungere i 15 centimetri di apertura alare.

Le latifoglie resistono in modo inaspettato all’altitudine per poi cedere il passo alle conifere, abeti e larici.

Sulle rocce e i pascoli dell’alta valle incontriamo fiori che nessuno penserebbe di trovare vicino al mare come la stella alpina, la genziana stellata e la sassifraga a foglie opposte. Le pendici del Saccarello in giugno sono avvolte dal rosa dei rododendri.

Come racconta Meg, a volte sembra che la valle riproduca panorami di terre lontane. Guardando in autunno la foresta del Gerbonte, ricca di larici che diventano d’oro, sembra di osservare le tonalità delle foreste canadesi. Passeggiando nella faggeta di Rezzo veniamo invece teletrasportati negli umidi boschi d’Irlanda. Qui vicino tra l’altro c’è anche una roccia che assomiglia a un menhir.

L’alta valle è il territorio di “caccia” preferito dai Wildlife.

Seguendo le loro immagini ci ritroviamo a scrutare il cielo del Ponente Ligure, un vero e proprio paradiso dei rapaci. Si va dalle albanelle reali alle poiane, per arrivare ai falchi e alla regina delle Alpi, l’aquila reale. Numerosi anche i corvi imperiali, che si dice avvertano i lupi della presenza di cibo.

Di passaggio non è raro fotografare i bianconi, ghiotti di serpenti, e i maestosi grifoni, con la loro apertura alare che arriva a toccare i due metri e mezzo.

Poche settimane fa Andrea e Meg hanno filmato un rarissimo parente del grifone, l’avvoltoio monaco, le cui ali toccano quasi i tre metri. 

Sorprendente testimone della biodiversità di cui parlavamo è il gallo forcello, presente di solito in ambienti molto più freddi. Lo si ritrova spesso nei racconti di Rigoni Stern e Corona, ambientati nei gelidi inverni delle montagne venete. 

Gli altri animali simbolo della cultura alpina che si possono avvistare con una certa facilità sono il camoscio, provetto scalatore che si arrampica ovunque, e la simpaticissima marmotta.

Quei furbacchioni dei Wildlife in valle Argentina riprendono la fauna anche attraverso le fototrappole, telecamere mimetizzate che seguono gli spostamenti degli animali anche di notte. E’ incredibile scoprire quante specie circolino per i nostri boschi.

Oltre ai cinghiali di cui abbiamo già parlato, sono molti gli esemplari di volpi, furbe e intelligenti come ci hanno insegnato le fiabe, scoiattoli e lepri. Le fototrappole documentano la presenza di numerosi mustelidi come donnole, martore, tassi, faine e splendidi ermellini.

Tra gli ungulati, oltre ai camosci troviamo gli eleganti caprioli che ci sorprendono con il loro verso molto simile al cane quando abbaia. Qualche volta vengono a farsi un giro i cervi e i daini, ma per ora non sembrano voler prendere la residenza.

Da qualche anno anche il lupo è tornato a passeggiare per le montagne del Ponente Ligure. Ha paura dell’uomo quindi non crea pericolo agli escursionisti, ma spesso attacca le greggi incustodite di pecore brigasche, e capre.

Tra le immagini più sorprendenti dei Wildlife in valle Argentina ci sono quelle dedicate ai rettili. Si va dai serpenti velenosi come la vipera o il colubro di Montpellier ai serpenti innocui come il biacco o la natrice.

Nelle zone umide vivono anche molti piccoli timorosissimi sauri, soprattutto gechi, e diversi anfibi, in particolare salamandre, rane e rospi. Questi ultimi vengono da sempre associati alle streghe quindi, visto che siamo nella valle di Triora, è consigliabile trattarli con la massima cautela…

Nei corsi d’acqua dell’alta valle si possono trovare le trote e, indice di grande purezza delle acque, i gamberi di fiume.

Allora, vi è piaciuto questo viaggio attraverso le immagini dei Wildlife in quel sorprendente “parco naturale” che è la valle Argentina? Pensavate di incontrare così tante piante e animali? 

Bene, il mio invito e quello di Meg e Andrea è di visitare il nostro territorio per rendervi conto personalmente di quello che può regalarvi. Naturalmente sempre con il rispetto e le dovute cautele che la Natura impone. Intanto vi consiglio di andare andare a visitare le pagine social dei nostri amici.

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Instagram – Wildlife in Valle Argentina

Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo Tesoro del Ponente. Buona Liguria!